Circolo d’arte alla Casa d’Inchiostro

“Anche i Muri Parlano”: Bansky

Roma – 22 marzo 2020 – ore 18.30

Nessuno ne conosce la vera identità. Banksy, lo street artist più influente dei nostri tempi, è sempre riuscito a nascondersi e a lavorare nell’anonimato. Con uno stile provocatorio, l’artista scuote da anni le coscienze, parlando in maniera semplice e diretta dei grandi problemi del nostro secolo, dalla guerra all’immigrazione
È nato nei primi anni Settanta del secolo scorso a Bristol, in Inghilterra, e le sue opere, dislocate in tutto il mondo, fanno discutere ed emozionare. Lavora in maniera semiclandestina e nessuno ne conosce la vera identità.

Iconici alcuni suoi lavori: la bambina a cui sfugge un palloncino con accanto la scritta “c’è sempre speranza” (Balloon Girl, Londra 2002), i due poliziotti che si baciano (Kissing coppers, Brighton, 2004), il lanciatore di fiori (Flower Thrower, Gerusalemme 2003), gli amanti con lo smartphone (Mobile Lovers, Bristol 2014), gli uccelli della stessa specie (Birds of a Feather, Essex 2014). Tutte immagini, queste, entrate nell’immaginario moderno, emblema visivo per tutti coloro che non si arrendono e sperano in un futuro migliore.

Il “Circolo d’Arte” condotto da Marilisa Mastropierro è un luogo aperto a tutti, come sempre non è importante conoscere le opere o l’artista, ciò che è richiesta è la voglia di osservare, confrontarsi e condividere la passione per l’arte.

L’incontro prevede una quota di partecipazione di 10 euro, 5 euro per gli studenti.
L’appuntamento è per il 22 Marzo, alle ore 18.30, presso la sede di piazza del Fante, 10 interno 6 – primo piano. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti (25).

Informazioni agli indirizzi mail mastropierro@casadinchiostro.it e segreteria@casadinchiostro.it, e sul sito web www.casadinchiostro.it


“Anche i Muri Parlano”: Jean Michel Basquiat 

Roma – 23 febbraio 2020 – ore 18.30

“Papà un giorno diventerò molto, molto famoso”. Basquiat aveva questa urgenza, l’urgenza del segno, del gesto, del colore, l’insopprimibile necessità di disegnare, di essere artista. E proprio i muri di New York saranno, all’inizio della sua carriera, le tele su cui inciderà i tratti distintivi e indelebili della sua arte, pareti sapientemente e artatamente scelte in prossimità delle gallerie più rinomate.
Apparso con lo pseudonimo di SAMO, Basquiat comincia proprio con il graffitismo che abbandonerà presto diventando, a soli vent’anni, una delle stelle nascenti più celebri e celebrate nel mondo dell’arte.
Le sue opere attingono alle più disparate fonti, i suoi mezzi espressivi creano un linguaggio artistico originale e incisivo che punta a una critica durissima alle strutture del potere repressivo e al razzismo.

Orgoglioso delle sue origini afro-americane, Basquiat infonde nelle sue opere quel carattere drammatico, quell’energia e quella determinazione di denuncia sociale che aprirà una strada alle future generazioni di artisti neri.

Basquiat muore di overdose a soli ventisette anni, una fine apparentemente inevitabile per una vita divisa tra genio e sregolatezza.

Il “Circolo d’Arte” condotto da Marilisa Mastropierro è un luogo aperto a tutti, come sempre non è importante conoscere le opere o l’artista, ciò che è richiesta è la voglia di osservare, confrontarsi e condividere la passione per l’arte.

L’incontro prevede una quota di partecipazione di 10 euro, 5 euro per gli studenti universitari.
L’appuntamento è per il 23 Febbraio, alle ore 18.30, presso la sede di piazza del Fante, 10 interno 6 – primo piano. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti (25).

Informazioni agli indirizzi mail mastropierro@casadinchiostro.it e segreteria@casadinchiostro.it, e sul sito web www.casadinchiostro.it

 


“Anche i Muri Parlano”

Roma – 17 novembre 2019 – ore 18.30

Ciclo di incontri dedicato alla street art

Il muro ci difende, ma ci separa. Ci nasconde, ma lo usiamo per esprimerci. Ci protegge, ma lo vogliamo scavalcare. Unisce dividendo. Cela rivelandosi. Un muro non ha mai un lato solo.

Sul muro si lasciano tracce, si scrive o si dipinge. Le iscrizioni sui muri sono guizzi di senso che muovono passioni contrastanti, sono un racconto che si dispiega lungo le vie centrali e i vicoli secondari della città.

Quando l’arte spezza le cornici in cui è abitualmente costretta per invadere la strada e lo spazio urbano, allora si parla di street art. Opere insolite, costruite con tecniche diverse e unite dalla volontà di giungere a un pubblico che non è soltanto quello delle gallerie o dei musei, ma anche il passante occasionale.

La street art è dotata non solo di un valore artistico, ma anche sociale. È un’arte giovane che vive in un museo a cielo aperto, che si nutre del presente e che, attraverso opere trasbordanti di realtà, si fa interprete del bisogno umano di comprensione e di rappresentazione.

In questo nuovo ciclo di eventi osserveremo, esploreremo e ci confronteremo sul lavoro degli artisti Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Frank Shepard Fairey, Banksy e Blu. Tramite l’arte urbana hanno scelto di raccontare gli eventi storici dei giorni d’oggi, la società che ci circonda, paure, ansie e frustrazioni dei nostri tempi. Artisti uniti da un unico conduttore, analizzato attraverso una molteplicità di aspetti che invitano alla riflessione e all’esplorazione del concetto di muro.

Il primo artista di cui ci occuperemo è Keith Haring.
Graffitismo, esplosione di colori, pop art, cultura metropolitana sono vari modi per catalogare la sua arte. Il suo mondo è un immaginario sorretto da corpi intrecciati e immagini entrate nella storia, per uno stile unico in grado di espandersi oltre i confini dell’apprezzamento di nicchia.

Nonostante venga spesso etichettato come un artista non irruente, Keith Haring ha voluto esprimersi sull’aspetto sociale e politico con grande forza. Con l’obiettivo di condurre l’arte a contatto con un numero considerevole di persone. Attraverso i contenuti dei suoi affreschi o semplicemente attraverso la pratica stessa del disegno, ha sempre mantenuto viva la volontà di veicolare un messaggio forte: l’arte accessibile a tutti.

A soli vent’anni, con già una mostra al suo attivo, si trasferisce a New York per frequentare la School of Visual Arts e presto si rende conto delle immense potenzialità di una città in eterno movimento.

Prima dell’avvento di internet, l’artista tesse la sua rete grazie agli spazi pubblicitari inutilizzati, sul cui fondo nero disegna con il gesso bianco. Li chiamava subway drawings. Dal 1980 al 1985 ne disegnerà un numero incalcolabile, col fiato sospeso, senza staccare il gesso dal foglio, con il rischio di essere arrestato.

Il “Circolo d’Arte” alla “Casa d’Inchiostro” condotto da Marilisa Mastropierro è aperto a tutti, a chi è curioso, appassionato, e a chi ha voglia di incontrarsi per stare insieme. Un luogo interamente dedicato alla visione di opere d’arte, dove promuovere l’arte stessa e la cultura in tutte le sue forme. Un luogo dove ci si scambia idee, punti di vista, opinioni, facendo dell’arte una comune passione, un punto di vista da cui partire per leggere il mondo.
Durante ogni singolo incontro verranno proiettate alcune opere dell’artista proposto e ognuno dei partecipanti avrà modo di soffermarsi, confrontarsi, riflettere su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, inquadrando l’opera nel contesto storico in cui è stata realizzata, saziando la curiosità intellettuale sull’artista, sulle sue idee, le emozioni e sulle tecniche utilizzate.

L’incontro prevede una quota di partecipazione di 10 euro, invece 5 euro per gli studenti

L’appuntamento è per il 17 novembre, alle ore 18.30, presso la sede di piazza del Fante, 10 (Casa d’Inchiostro c/o ISIPSé) interno 6 – primo piano. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti (25).

Informazioni e prenotazioni agli indirizzi mail mastropierro@casadinchiostro.it e segreteria@casadinchiostro.it


 

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